Uno dei più grandi problemi delle fotocamere negli smartphone è sempre stato lo spazio. I telefoni sono spessi pochi millimetri (quasi sempre sotto il centimetro) e questo va in conflitto con la natura degli schemi ottici che per questioni fisiche devono avere determinate dimensioni.
Se scendendo a qualche compromesso è stato possibile inserire schemi ottici fissi (generalmente molto semplici) è praticamente impossibile inserire schemi con elementi ottici in movimento, cioè gli zoom. Oppo però, al Mobile World Congress 2017 che si sta svolgendo in questi giorni, ha mostrato una soluzione molto interessante che si basa su un concetto semplicismo quanto efficace, il periscopio.
In pratica invece di inserire tutto lo schema in profondità viene inserito in larghezza lungo lo smartphone, usando poi un prisma che riflette l’immagine dalla direzione corretta. Questo sistema in effetti permette di avere a disposizione tutto lo spazio necessario, rendendo possibile inserire schemi ottici molto più complessi, zoom compresi.
Nel caso mostrato da Oppo pare che tutto il sistema abbia una profondità di 5.7mm (quindi perfettamente compatibile con le dimensioni degli smartphone), sia dotato di stabilizzatore ottico e permetta uno zoom ottico di 3x, che è poi estendibile fino a 5x via software grazie al lavoro combinato con un secondo sensore tradizionale. Il tutto, secondo Oppo, senza perdita di qualità.
Indubbiamente è una soluzione interessante che potremmo vedere in futuro su diversi smartphone. Attualmente infatti gli unici smartphone che permettono di avere ingrandimenti ottici usano semplicemente 2 fotocamere con 2 focali diverse, soluzione sicuramente ottima ma che è limitata appunto a sole 2 focali.