Il Samyang 14mm è costruito con ottimi materiali e in mano risulta solido. La baionetta è ovviamente in metallo e il paraluce è integrato come tutte le ottiche molto grandangolari. Questo,seppur sembri un vantaggio,aumenta di molto l’ingombro dell’ottica che altrimenti risulterebbe molto piccola e compatta. Pesa poco più di mezzo chilo,altro primato per la sua categoria (anche se senza modulo autofocus non ci si aspettava nulla di diverso).
La ghiera di messa a fuoco scorre molto bene e si manovra molto naturalmente. Non posso dire la stessa cosa di quella del diaframma che si trova forse troppo vicina alla baionetta e nello stesso tempo è troppo piccola. Ruotandola si sentono chiaramente dei piccoli scatti il che rende possibile percepire con esattezza di quanto la si sta muovendo ma questo non basta a compensare una posizione forse un po scomoda.
In ogni caso non è un problema cosi grave. Personalmente nelle situazioni in cui scatto con una focale cosi bassa quasi sempre ho il tempo di impostare con calma tutto il necessario. Non essendo un’ottica in cui è necessario un certo tempismo non penso che la scomodità di una ghiera possa essere un problema.
Da segnalare però che essendo completamente manuale (diaframma compreso) non sarà possibile avere le informazioni giuste sui dati exif,che riporteranno un semplice “0” sul valore dell’apertura. Volendo online è possibile acquistare un piccolo chip che una volta montato permette non solo di trasmettere i dati exif corretti ma anche di avere la conferma della profondità di campo (altra cosa che ovviamente manca su un’obiettivo manuale). L’operazione non è molto complessa ma la sconsiglio comunque semplicemente per la scarsa utilità del chip. Il valore del diaframma sugli exif non è certo fondamentale e la conferma della profondità di campo è secondaria su un 14mm.
Indubbiamente posso dire che la percezione di questo obiettivo è di un qualcosa molto più costoso di quanto effettivamente non sia.