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Ritardi in tutto il mercato fotografico

A metà aprile in Giappone,nella prefettura di Kumamoto,c’è stato un terremoto che ha causato danni a molti impianti produttivi del mercato fotografico. Christian Müller-Rieker,direttore dell’Associazione dell’industria fotografica tedesca,stamattina (in occasione della conferenza per il Photokina di settembre) ne ha parlato spiegando che i danni sono maggiori di quello che si pensava.

Anche se i danni in se sono stati ormai riparati è tutta la catena di produzione dei sensori il problema. Molti fornitori di componenti sono stati colpiti nello stesso modo e tutto il processo ha quindi subito diversi ritardi. Oltre a questo anche i laboratori dove si svolgono le misure e i test di controllo sono stati colpiti con la conseguenza che anche i prodotti con componenti già disponibili hanno avuto dei ritardi.

Sony-Kumamoto

Impianto Sony di Kumamoto

Come spiegato da Müller-Rieker questa mattina tutto il processo dura circa 30 giorni e basta una pausa per ritardare tutte le consegne di almeno 1 mese. Inoltre dopo il terremoto ci sono comunque state molte scosse di assestamento che hanno reso impossibile riprendere le normali operazioni. Il perfetto allineamento dei componenti infatti richiede precisione nell’ordine di 1 micron ed è quindi impossibile lavorare durante un terremoto (anche se di bassa intensità).

Insomma l’impatto sull’industria giapponese è stato molto grande.

Pochi giorni fa Pentax ha informato i propri clienti di possibili ritardi,alcune fonti segnalano che le nuove compatte Nikon DL non giungeranno sugli scaffali prima di settembre/ottobre,la Sony A6300 potrebbe avere problemi di consegne e la Olympus E-PL8 non sarà disponibile prima della fine dell’estate.